Il 25 Novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne,
è una ricorrenza istituita dall’ONU nel 1999 in ricordo delle 3 sorelle Mirabal, violentate e uccise il 25 Novembre del 1960 nella Repubblica Domenicana. L’intento dell’ONU è quello di sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime.
CHI ERANO LE 3 SORELLE MIRABAL?
Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal nacquero a Ojo de Agua provincia di Salcedo nella Repubblica Domenicana da una famiglia benestante. Combatterono la dittatura ( 1930-1961 ) del domenicano Rafael Trujillo, con il nome di ” Battaglia Las Mariposas “, ( Le Farfalle )
Le 3 giovani sorelle domenicane di 24, 36, 34 anni il 25 Novembre del 1960 andarono in carcere a fare visita ai rispettivi mariti, incarcerati in quanto dissidenti politici, ma non fecero più ritorno. La loro Jeep fu fermata da uomini armati che erano militari del Sim ed erano agli ordini del Dittatore Trujillo. Le 3 sorelle furono costrette a scendere dal veicolo e furono divise, in seguito furono portate a La Cumbre dove furono brutalmente picchiate, stuprate e uccise tramite strangolamento. I sicari avevano avuto l’ordine di simulare un incidente stradale, così i corpi furono rimessi nella loro Jeep e la distrussero. Le 3 sorelle furono uccise per delle ragioni precise: erano delle attiviste politiche, molto impegnate, che crearono comitati di opposizione alla dittatura, vennero uccise dato che le loro sfrontate idee politiche e il loro modo di essere donne irritava il regime del dittatore.
La militanza politica delle 3 sorelle Mirabal era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle 3 sorelle, il 13 Ottobre 1949 durante la Festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore Trujillo per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche. Quella data segna l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni di famiglia.
Minerva fu l’anima del movimento:
” durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili, di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo “,
Minerva volle dimostrare fino a che punto ed in quale misura ” il FEMMINILE “ è una forma di Dissidenza.
L’opera rivoluzionaria delle 3 sorelle Mirabal è talmente efficace che il dittatore Trujillo in una visita a Salcedo esclama: ” ho solo 2 problemi, la Chiesa e le 3 sorelle Mirabal “.
IL 25 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE:
per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi, e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze di genere.
Secondo il rapporto dell’ OMS la violenza contro le Donne rappresenta:
” un problema di salute di proporzioni globali enormi “,
tale rapporto analizza i dati della diffusione sulla violenza femminile a livello globale, inflitta sia da parte del proprio partner, che da sconosciuti.
L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo. La violenza contro le donne rappresenta una delle violazioni dei diritti umani più diffusa, e la violenza in tutte le sue forme si radica e progredisce in:
” maltrattamenti, abusi psicologici, stupro, femminicidio, avance sessuali indesiderate, matrimonio forzato, stalking, molestie informatiche, etc.
Un’ importante passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne è stata la legge N° 69/2019, nota come ” Codice Rosso ” entrata in vigore il 9 agosto 2019. Si tratta di una legge volta a rafforzare la tutela delle vittime dei reati di violenza domestica e di genere, che ha inasprito le pene per i delitti di violenza sessuale, ha introdotto nuove specifiche fattispecie di reato e velocizzato le procedure a tutela della vittima. Si deve a tale legge l’introduzione dell’ art. 612-ter-c.p. dopo il delitto di stalking, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, noto come ” Revenge Porn “, e dell’art. 558-bis c.p. che delinea il delitto di costrizione o induzione al matrimonio, dell’art. 583-quinquies che punisce con la reclusione da 8 a 14 anni e l’ergastolo, quando consegue l’omicidio della vittima, il delitto di deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso.
Nessuna legge potrà essere veramente efficace contro la violenza sulle donne di genere quanto la prevenzione finalizzata all’educazione, che parte dal rispetto delle differenze. Necessario fare passare una comunicazione più rispettosa della figura femminile, per arrivare così al raggiungimento dell’uguaglianza come valore universale.