A Dicembre,
nel periodo natalizio, e precisamente a partire dall’8 dicembre, giorno della festa dell’ Immacolata Concezione, è tradizione decorare l’Albero di Natale.
Si avvicina il giorno di Natale e in tutto il mondo è tradizione decorare le proprie case con l’Albero di Natale, addobbato con festoni, luci, palline, e quant’altro, l’Albero di Natale è il simbolo per eccellenza del periodo natalizio, e non è un caso che proprio intorno all’Albero di Natale ci si riunisce la mattina del 25 dicembre per scartare i regali.
Sapevate che:
si pensa che la tradizione dell’Albero di Natale sia nata in ambito pagano, in quanto l‘abete è una pianta sempreverde, i Druidi, i sacerdoti celti, fecero di quest’albero un simbolo di vita, e lo onoravano in varie cerimonie.
Anche i Vichinghi dell’estremo nord dell’Europa seguivano il culto dell’abete rosso, albero in grado di esprimere poteri magici. Gli alberi venivano tagliati, portati in casa e decorati con frutti a ricordare la fertilità che la primavera avrebbe ridato loro.
Per i Greci, l’abete bianco era il simbolo della Dea Artemide, protettrice delle nascite.
I Romani celebravano, tra il 17 e il 23 dicembre i Saturnalia, in concomitanza con il Solstizio, ed era tradizione decorare le case con rami di pino colorati e scambiarsi i regali. La festa religiosa dedicata al Dio Saturno, dio della fertilità, serviva anche per augurare la fecondità della terra. L’uso del pino come albero sempreverde, era augurio di fertilità e prosecuzione della vita vegetale nell’inverno. Durante la festa era usanza scambiarsi i doni di vario tipo e si facevano banchetti ai quali tutti erano invitati. Si vegliava tutta la notte per salutare il Sol Invictus, il sole nascente del solstizio.
Il Cristianesimo trasformò il culto pagano dell’Albero di Natale sovrapponendovi un nuovo significato. Come il Solstizio d’ Inverno era il Des Natalis Solis Invicti, così il giorno della nascita di Gesù era il momento di Rinascita dell’Umanità. Ecco che l’albero sempreverde diventa l‘albero di Cristo, trasformato in simbolo della salvezza e di redenzione.
I Cristiani associano l’idea dell’abete alla vita eterna facendolo simbolo di Cristo stesso, oppure, dell’albero della vita di cui parla la Bibbia o di quello del bene e del male che crescevano entrambi nell’Eden.
Nei secoli si sono sviluppate moltissime leggende, ed alcuni studiosi hanno associato la forma dell’Albero di Natale alla Santa Trinità per la sua forma triangolare.
A Tallin ( Estonia ) nel 1441 fu eretto un grande Albero nella Piazza del Municipio, attorno al quale donne ed uomini non sposati ballavano alla ricerca di un’anima gemella.
Tradizione ripresa dalla Germania: si narra che a Brema nel 1570 fu decorato un albero con mele, noci e fiori di carta.
A Riga ( Lettonia )si narra di un primo Albero di Natale dove si trova anche la scritta in 8 lingue per commemorare l’evento del 1510.
Si attribuisce il primo Albero di Natale, così come lo conosciamo noi, alla Germania nel 1611, e precisamente quando la Duchessa di Brieg, che aveva fatto adornare il suo castello per festeggiare il Natale, si accorse che un angolo di una delle sale era rimasto vuoto. Fu così che ordinò che un abete del suo giardino fosse trapiantato in un vaso e portato in quella sala.
A Vienna il primo Albero di Natale comparve nel 1816, mentre in Francia il primo Albero di Natale fu addobbato nel 1840 dalla Duchessa D’Orleans, a Londra si deve al Principe Alberto di Sassonia, consorte della Regina Vittoria, l’introduzione della tradizione dell’Albero di Natale nel mondo anglosassone.
In Italia, l’Albero di Natale, giunge nella seconda metà dell’800. La Regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno nel salone del Quirinale.
Gli Alberi di Natale hanno avuto un momento di grande diffusione nel ‘900, fino ai giorni nostri.
