Il progenitore del “cane domestico” appartiene alla sottospecie “Canis Lupus Familiaris”, sarebbe il “Lupo Grigio”, una specie diffusa nei territori dell’Eurasia.
L’origine del “Cane” risale ad almeno 15000 anni fa, alcuni ritrovamenti archeologici in Europa e in Asia possono aiutarci a capire come avvenne il graduale avvicinamento tra l’animale selvatico e la specie umana.
Da precisare che col termine “domesticazione” si fa riferimento ad un articolato processo biologico, storico e culturale, tramite cui alcune specie di animali e piante un tempo selvatiche, vengono poi incorporate nelle strutture sociali umane.
Ecco che la “domesticazione” viene considerata come uno “sviluppo sperimentale contingente” che si rinnova continuamente, diversa per ogni specie.
La teoria più accreditata per spiegare l’allontanamento fra i lupi e i cani è quella dei biologi statunitensi Raymond e Lorna Coppinger, e secondo tale teoria nelle fasi finali dell’ultima glaciazione alcuni esemplari di lupo, più deboli e marginalizzati all’interno delle gerarchie del branco iniziarono a procurarsi da mangiare seguendo da lontano i gruppi umani, ossia i “cacciatori-raccoglitori”, e da qui nel giro di alcune generazioni questi lupi divennero meno indipendenti ed iniziarono a legarsi alla specie umana, vista come principale fonte di sussistenza, e per la quale iniziarono ad avere meno timore.
Ecco che i “cacciatori-raccoglitori” iniziarono a non percepire più questi animali come una minaccia ma bensì come una risorsa che segnalavano l’arrivo di eventuali pericoli.
Questo processo è durato per alcuni millenni, è a partire dalla fine del paleolitico superiore e del mesolitico che abbiamo testimonianze certe di veri e propri cani geneticamente e morfologicamente distinti dai lupi, integrati nelle comunità umane, ossia: nella caccia, nella guardia, oppure come animali da compagnia.
SAPEVATE CHE:
il primo ritrovamento archeologico di “Cane” è stato ritrovato nel 1870 in Belgio e risale a 31000 anni fa, inizialmente fu ritenuto un “Lupo” ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato.
Mentre la testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale a circa 28000 mila anni fa, col ritrovamento delle orme di un bambino e di un cane in una grotta nel sud della Francia.
E’ interessante osservare come le variazioni morfologiche che hanno permesso al “Lupo” di trasformarsi in: Alano, Chihuahua, Bassotto, etc., etc., si siano presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, ossia vere e proprie mutazioni spontanee che l’uomo ha saputo sfruttare.
Si sono sfruttate delle “bizzarrie genetiche” quali il “nanismo acondroplasico” utile ai cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane, da qui la comparse delle prime forme “bassotte” in cani da caccia.
Ed è altrettanto interessante la “ricostruzione dell’evoluzione delle razze”, grazie al fenomeno del “pedomorfismo neotenico”, da qui la suddivisione in 4 gruppi:
- Cani Primitivi: cani lupo,
- Cani Pedomorfi di 1° grado: cani segugi,
- Cani Pedomorfi di 2° grado: cani giocatori,
- Cani Pedomorfi di 3° grado: cani lottatori.
Ma nel tempo l’uomo ha selezionato diverse razze e varietà di cani, e ad oggi abbiamo cani: pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa, etc., etc.
