La Rivoluzione industriale ebbe inizio nella seconda metà del settecento in Inghilterra.
Andiamo per gradi e cerchiamo di capire come mai ebbe inizio proprio in Inghilterra e non altrove.
Già nel ‘600 in Inghilterra la produzione agricola iniziò ad aumentare e fu dovuto al nuovo sistema di rotazione delle colture, al miglioramento degli utensili, alla coltivazione su larga scala dei vegetali scoperti in America, e sopratutto al fenomeno delle “Enclosures”, ossia recinzioni, altro non sono che la privatizzazione di terre che in precedenza erano destinate allo sfruttamento comune.
C’è anche da dire che l‘Inghilterra disponeva della più grande flotta mercantile del pianeta e aveva fondato colonie e basi commerciali in mezzo mondo che le permise di accumulare i capitali necessari per l’impianto di industrie, inoltre il sistema politico era più liberale di quello dell’Europa Continentale, lasciando maggior spazio all’iniziativa privata.
Da qui si ebbe l’esigenza di aumentare la produzione ed iniziarono le prime sperimentazioni di strumenti che rendessero veloce il lavoro.
Nel ‘700 furono sviluppati nuovi macchinari, e intorno al 1760 furono inventate nuove macchine filatrici come la “Giannetta” e il “Telaio Idraulico” , che permisero di creare tessuti più resistenti e ridurre il tempo di produzione.
Di maggiore importanza fu l’invenzione del “Motore a Vapore”, che avvenne per gradi, ma il passaggio essenziale arrivò grazie all’inventore scozzese James Watt, che creò una macchina alimentata con il carbone di cui il suolo inglese era ricco.
Il motore a vapore fu applicato in vari settori: nelle miniere, nelle fonderie, dal 1785 nelle industrie tessili, e nel corso dell’800 il motore a vapore fu usato anche in agricoltura, nelle cartiere, nelle tipografie, ma anche nel trasporto terrestre con lo sviluppo delle locomotive delle ferrovie, e alla navigazione con la costruzione di navi a vapore.
In Europa la Rivoluzione Industriale si diffuse verso la fine del’700 in Belgio, più lentamente in Germania e in Francia, nella prima metà dell’800 anche in Italia.
Grazie alla Rivoluzione Industriale vi fu un aumento di beni di consumo e nel medio periodo migliorò il tenore di vita delle persone, che portò ad una crescita demografica.
Con la Rivoluzione Industriale nacque il Sistema Capitalista e si affermò il potere della borghesia che sostituì la nobiltà. La rivoluzione industriale provocò un forte sviluppo dell’ urbanesimo, così le città industriali divennero sovraffollate e prive di servizi adeguati e sufficienti per il gran numero degli abitanti. L’industrializzazione fu l’origine dell’inquinamento, dato che le ciminiere delle fabbriche rilasciavano fumi velenosi e gli scarti delle lavorazioni erano abitualmente versati nei corsi d’acqua.
la Rivoluzione Industriale portò ad un aumento della produzione ma anche un aumento di richiesta della manovalanza, tant’è che le condizioni di lavoro nelle fabbriche erano terribili. Gli operai, tra cui anche bambini, lavoravano 14-16 ore al giorno in ambienti insalubri, da qui la nascita dei primi movimenti di protesta.
