Il 7 settembre di ogni anno si celebra la giornata nazionale del Salame, ideata e voluta nel 2006 dalla “Salami Appreciation Society” che si trova a Henrico e in Virginia. Da allora si celebra ogni anno il 7 settembre.
Sapevate che:
la storia del “Salame” nasce in Europa anche se le sue origini sono ancora avvolte nel mistero, alcuni ricercatori ritengono che i primi produttori di “Salame” fossero i Romani.
Prima della refrigerazione il “Salame” era storicamente popolare tra i contadini dell’Europa meridionale, orientale e centrale, ma ora il “Salame” è legato all’Italia e al Mediterraneo.
Il “Salame” può essere conservato fino a 40 giorni una volta tagliato e paesi e regioni in tutta Europa producono le proprie varietà di “Salame”
La parola “Salame” stessa è il plurale della parola italiana “Salame” che ha origine dalla parola italiana per “sale”
In genere il “Salame” viene prodotto macinando la carne fino ad ottenere una consistenza fine e poi aromatizzato aggiungendo spezie o erbe.
La miscela di carne viene quindi stagionata all’aria in “budello” di maiale o manzo e invecchiata per 30 – 90 giorni o più.
In Italia il “Salame” vanta un legame indissolubile, non è un caso che quando nel 2006 è giunta dall’Oltreoceano la citata giornata celebrativa del “Salame” l’Italia impone la propria autorità e si prende il suo merito.
In questa occasione del 7 settembre l’Italia sceglie di sottolineare la vastità dei sapori del “Salame” che si possono aggiungere in un tagliere di salumi e formaggi, ognuno proveniente da una parte specifica dell’Italia e con la propria peculiarità.
Scegliere un “Salame” diventa un’affare complicato, oltre al proprio gusto serve capire come accostarli al meglio.
Il fatto che l’Italia in merito alle ricette con “salame” – salumi – sia sul podio del “mai più senza”, non esclude il fatto che altri Paesi possano produrre eccellenze valide e competere così ad armi pari.
Che dire: Salame che bontà! 🙂
