Si parla molto di innovazione del mondo del lavoro, di intelligenza artificiale, di settimane lavorative corte con la medesima retribuzione, etc., etc., ma forse quello che molti non sanno è che esiste una realtà ben diversa da quella che ci viene raccontata, e sarebbe la realtà dei cosiddetti: Tirocini di Inclusione Sociale e delle Borse Lavoro.
Apriamo un piccola parentesi ed andiamo a vedere cosa si intende per “Tirocini di Inclusione”:
- sono dei tirocini di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento con la finalità di riabilitare la persona e renderla autonoma. Nel periodo in cui si svolge il tirocinio, il tirocinante percepisce un‘ indennità mensile, in base alle ore settimanali svolte presso l’ente ospitante, e tale indennità è finalizzata all’autonomia delle persone. L’indennità viene corrisposta grazie ai finanziamenti erogati tramite interventi regionali.
Quindi ricapitolando: i Tirocini ad Inclusione Sociale e le Borse Lavoro, sono dei progetti messi a disposizione dai Comuni e dalle Regioni per dare l’opportunità, a detta loro, alle persone disoccupate e prive di reddito, quindi svantaggiate e da riabilitare, di intraprendere un percorso formativo ed inclusivo, con l’intento di essere poi ricollocati nel mondo del lavoro.
Fin qui nulla di male, anzi che bello, finalmente dei progetti a supporto dei cittadini disoccupati e privi di reddito!
Ma quello che molti di voi non sanno, è il lato oscuro di questi percorsi, ossia l’indennità spettante mensilmente al tirocinante, che non è paragonabile ad una retribuzione da Contratto Collettivo, pur essendo occupato molte ore settimanali, infatti si parla di una cifra veramente irrisoria, che secondo queste illustri persone, che hanno elaborato questi progetti, sarebbe in grado di rendere autonomi i cittadini privi di reddito, e quindi in difficoltà!
Andiamo nello specifico e chiariamo il punto della situazione:
- questa indennità, non viene accreditata alla fine del mese, e/o i primi del mese successivo, come capita normalmente. Solitamente, se non erro, le retribuzioni/indennità vengono accreditate ogni mese, che possa essere il 27, o il 20, o il 15, etc., etc.. In questo caso si fa aspettare il tirocinante alla fine del mese successivo, facciamo un esempio pratico: se si inizia il progetto i primi di febbraio, ricevi l’indennità a fine marzo! Se arriva! C’è il rischio che neanche ti venga accreditata, pur essendoci i fondi stanziati dalla Regione!
Capite bene che questi progetti per quanto concerne l’autonomia economica dei cittadini non sono funzionali, anzi vanno a complicare!
Le indennità sono necessarie ad un cittadino privo di reddito, sopratutto se vive da sola/o, e non si può tollerare che questi uffici/enti preposti per risolvere e supportare quanti in difficoltà, promuovano invece la complicazione!
Per quanto concerne la Borsa Lavoro è ancora peggio! In questo caso bisogna aspettare tre mesi per ricevere l’indennità bimestrale! Facciamo sempre un esempio pratico: se inizio il precorso con la Borsa Lavoro il primo di febbraio, riceverò l’indennità di febbraio + marzo a fine aprile! Se mi va bene!
Secondo voi è accettabile?
Secondo me no! Da qui nasce lo spunto per la realizzazione di questo articolo, ed ognuno di voi può andare ad informarsi e magari ad approfondire l’argomento!
Secondo il mio modesto parere le persone collocate in questi uffici/enti non sono così: “umanamente competenti”, per il semplice motivo, magari sbaglierò, che percepiscono la loro retribuzione/indennità regolarmente, ossia ogni mese, le cui cifre sono ben più alte di quello dei progetti elencati, e quindi non sanno cosa significa vivere con cifre irrisorie, e tra l’altro accreditate in tempi lunghi che vanno ben oltre la normalità e/o in ritardo!
Spunto per una riflessione! 🙂
