Il fumetto non è altro che un linguaggio col quale raccontare per immagini una narrazione o un concetto, e rientra nella definizione di Arte sequenziale.
E quindi il fumetto, al pari del cinema e della televisione è parte integrante della cultura popolare. Vi è da dire che l’uomo ha sempre unito il disegno grafico con il linguaggio verbale, basti pensare ai disegni ritrovati nelle caverne, nelle tombe egizie, etc., etc., ecco che l’incontro tra l’immagine e la parola ha generato il fenomeno chiamato: “Fumetto”.
Tra il “600 e il “700 in Inghilterra ed in Francia prende piede la “satira di costume”, polemica e spietata condotta tramite disegni caricaturali e simbolici.
Sapevate che:
i veri anticipatori del fumetto in senso cronologico sono: Topfer 1799-1846 e Busch 1832-1908, i quali invasero le pagine dei giornali europei con le loro storiette per immagini influenzando i loro successori. Si vuole narrare un breve excursus sulla storia del fumetto, e lasciare a chi vorrà la possibilità di approfondire l’argomento!
Alla fine del XVIII secolo i caricaturisti americani diedero inizio alla Comic Strips, ma è soltanto alla fine del XIX secolo che possiamo iniziare a parlare di Fumetto vero e proprio.
La data ufficiale della nascita del fumetto è esattamente il 5 maggio 1895 quando fu inventato dal disegnatore R.C. Outcalt il personaggio di Yellow Kid, ossia una bizzarro ragazzino calvo e con le orecchie a sventola, vestito con un camicione giallo lungo fino ai piedi.
Nello specifico si trattava di un’unica grande vignetta con cui l’autore rappresentava avvenimenti di cronaca che accadevano nei quartieri più malfamati, i cui dialoghi venivano racchiusi in una “nuvoletta di fumo”.
Da quel momento negli Stati Uniti il fumetto ebbe una grandissima diffusione, divenendo un’attrattiva per i lettori di giornali, e il successo del fumetto avvenne anche grazie al consolidarsi del potere della stampa.
Ecco che il fumetto in breve tempo diventa lo specchio della società americana.
Altro personaggio nata dalla matita di Outcault è Buster Brown 1902 che rappresentava l’immagine di un ragazzino pulito, educato e di buona famiglia, ossia una rappresentazione della nazione americana ad inizio del “900, con la nuova classe media urbana, ricca ed industrializzata.
Nel 1915 nascono i Syndicates, ossia agenzie di mediazione tra autori di fumetti ed editori. Le più grandi agenzie di fumetto furono quelle di: Patterson e di Hearst, da quest’ultima agenzia grazie al disegnatore Elizie C. Segar compare il mitico marinaio con la pipa: Popeye, ossia Braccio di Ferro.
In Italia il primo fumetto uscì nel 1908 sul Corriere Dei Piccoli, supplemento del Corriere Della Sera, con una storia auto-conclusiva e tale formula verrà adottata fino agli anni “70.
Nel 1917 nacque il Signor Bonaventura, personaggio sfortunato, e nel 1937 Kit Carson di ispirazione West.
Negli anni “60 nasce Corto Maltese grazie a Hugo Pratt, mentre negli anni “80 Andrea Pazienza e i suoi personaggi dominano la scena di quegli anni.
Questi sono una piccolissima parte dei nomi che hanno fatto grande la storia del fumetto a livello internazionale, a seguire abbiamo Mandrake creato da Lee Falk e Phil Davis, ossia un mago protagonista di avventure di carattere gotico, che può essere considerato un super eroe!
Col secondo conflitto mondiale nasce Terry And The Pirates creato da Milton Caniff, che racconta le gesta di un aviatore americano, mentre Capitan America diventa un mezzo di propaganda bellica e di promozione dell’eroismo dei soldati americani.
Ma l’incarnazione dell’ideale americano è senza ombra di dubbio Mickey Mouse il nostro Topolino, che nasce il 18 novembre del 1928.
Topolino è un’eroe sempre positivo, onesto e laborioso.
Il fumetto è comunicazione di massa.
